sabato 20 giugno 2015

Per amore ti odierei a modo mio



obbligandoti a godere senza tregua secondo regole che
 per principio, fosse stata un' altra la donna nell' arena, certo disprezzeresti,
obbligandoti infastidire te stessa con la volgarità dei tuoi orgasmi tutt' altro che discreti ,
dal loro evolversi con prepotenza,
dall' insistente affacendarsi di qualche mano di troppointenta a testare il terreno attraverso il quale aprire un varco già aperto suggerirà a tutti di ampiarlo, e non poco,



odiandoti per la tua incapacità nel celare le vampe, i 

fremiti,

mentre altre labbra che fuggono un tuo controllo e permettono ai tuoi umori di colarti lungo le 
gambe magre e affusolate, gocciolando sul cuoio nero  delle tue scarpe, sui tacchi alti che col passare del tempo, con le spinte senza fine che il tuo corpo subisce, affondano nell' asfalto reso morbido dal calore del sole di Milano in estate,

quel sole che asciuga all' istante il fluire dei tuoi umori,
ma non riesce a far lo stesso con la pozza di sborra appena dietro ai tuoi piedi,
una pozza di sperma denso, reso brillante dai raggi solari che lo attraversanO
evidenziando le differenze tra il seme più liquido che si espande sui residui più densi, 
il bianco titanio incontra il bianco di zinco 
e residui gelatinosi trasparenti 
accanto all' opaco color panna, 
creano
un effetto marmorizzato, 
che ti stimola la fantasia,
ed è un attimo e già ti immagini a gattoni,
come un gatto in calore,

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